Rateizzazione dei debiti
Quando un cittadino desidera ottenere un quadro completo della sua situazione finanziaria nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, ha diverse opzioni a disposizione.
Una delle prime è richiedere gli estratti di ruolo. Si tratta di un documento che fornisce un dettagliato resoconto dei debiti pendenti.
Questo strumento offre una panoramica esaustiva delle somme dovute, consentendo al contribuente di avere una visione chiara della sua situazione fiscale e di agire di conseguenza in caso di necessità di regolarizzare la stessa.
In alternativa, il contribuente può venire a conoscenza dei suoi debiti tramite la ricezione della temuta cartella esattoriale.
Ogni cartella è un documento complesso, che va ben oltre la mera indicazione delle somme da pagare. Oltre alla descrizione dettagliata degli addebiti, che evidenzia l’origine e la natura delle somme dovute, contiene istruzioni precise sulle modalità di pagamento. Tali istruzioni sono fondamentali, poiché delineano il percorso da seguire per saldare i debiti.
Tuttavia, vi è un termine di scadenza da rispettare che, in genere, è di 60 giorni dalla notifica per procedere al pagamento. Allo scadere di questo periodo, se il debito non viene onorato, l’Agenzia delle Entrate può avviare azioni esecutive, che potrebbero comprendere il pignoramento dei beni o l’iscrizione di ipoteche.
Fortunatamente, esiste un’opzione che permette di evitare o interrompere queste azioni esecutive intraprese nei confronti del contribuente-debitore e di adempiere ai propri obblighi fiscali in modo più flessibile.
Si tratta della presentazione di una cosiddetta richiesta di rateizzazione dei debiti. Questo strumento offre al contribuente un respiro finanziario, consentendo di dilazionare il pagamento nel tempo e gestire i debiti in modo più sostenibile e adatto ai propri risparmi.
Modalità di presentazione della richiesta di rateizzazione
L’istanza per richiedere la rateizzazione dell’importo dovuto può essere presentata in diversi modi, offrendo ai contribuenti una gamma di opzioni flessibili per adempiere ai propri obblighi fiscali.
Prima di tutto, è possibile recarsi direttamente allo sportello dell’ufficio dell’ente territorialmente competente. Questo metodo più “tradizionale” consente al contribuente di interagire direttamente con il personale dell’Agenzia delle Entrate, ottenendo assistenza e supporto personalizzati nella compilazione della richiesta.
Un’alternativa moderna, conveniente e probabilmente più rapida è rappresentata dalla presentazione telematica della richiesta. In questo caso, l’interessato può inviare la richiesta tramite posta elettronica certificata agli indirizzi specificati sul sito internet dell’ente.
Questo approccio, oltre a essere rapido ed efficiente, offre un’ulteriore garanzia di sicurezza grazie alla firma digitale e alla tracciabilità delle comunicazioni.
Infine, per coloro che preferiscono gestire le proprie questioni fiscali comodamente da casa, è possibile utilizzare il portale online dell’Agenzia delle Entrate. Attraverso il relativo servizio disponibile nell’area riservata del sito web dell’ente, i contribuenti possono compilare e inviare la richiesta di rateizzazione in modo semplice e intuitivo, accedendo ai propri dati in totale sicurezza.
Contenuto della richiesta
La richiesta di rateizzazione deve essere compilata con cura e precisione, includendo tutte le informazioni necessarie per un’elaborazione corretta e tempestiva da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Tra le informazioni richieste, è fondamentale fornire le proprie generalità, compreso il nome, il cognome e il codice fiscale del richiedente, al fine di identificarlo correttamente nel sistema dell’ente.
Inoltre, è necessario specificare quali sono gli importi che si intendono corrispondere e indicare la durata e le modalità di pagamento desiderate e più adatte.
È importante allegare alla richiesta anche i propri documenti di riconoscimento, come la carta d’identità o il passaporto, per confermare l’identità del richiedente e garantire l’autenticità della richiesta.
La presentazione tempestiva e accurata della richiesta di rateizzazione dei debiti con l’Agenzia delle Entrate è fondamentale per evitare conseguenze indesiderate per il contribuente. Infatti, una volta presentata, la richiesta impedisce al contribuente di essere considerato inadempiente, proteggendolo da eventuali procedure di riscossione.
Questo significa che, se la richiesta viene accolta, le procedure esecutive avviate in precedenza vengono considerate estinte, garantendo al contribuente una posizione finanziaria più stabile e regolare, proprio come se non avesse mai avuto pendenze e debiti.
Concessione della rateizzazione
La possibilità di ottenere la rateizzazione rappresenta un diritto fondamentale del contribuente, che mira a garantire una gestione più agevole e sostenibile dei propri debiti fiscali. Tuttavia, è importante comprendere che le modalità di concessione della rateizzazione possono variare a seconda del tipo di debito e dell’ente creditore coinvolto.
In linea generale, per i debiti con le amministrazioni statali e gli enti di previdenza, la rateizzazione è un diritto garantito e non può essere negata in nessuna circostanza. Questo significa che tali enti sono obbligati a concedere la dilazione del pagamento, nel rispetto delle normative vigenti e nel quadro del principio di equità fiscale, previsto anche dalla Costituzione.
Tuttavia, per i debiti di natura diversa, come quelli con i Comuni e le Regioni, la situazione può essere diversa. In questi casi, l’ente creditore potrebbe decidere di riservarsi il diritto di concedere o negare la rateizzazione tramite l’Agente per la riscossione. Questo significa che, per debiti come quelli relativi al bollo auto, alla Tari, alla Tasi, all’Imu e alle contravvenzioni al codice della strada, il contribuente potrebbe doversi rivolgere direttamente al Comune o alla Regione competenti per richiedere la rateizzazione. In altre parole, quando si pensa ad una ipotesi di rateizzazione è necessario rammentare che mentre per alcuni tipi di debiti la rateizzazione è un diritto garantito e universale, per altri potrebbe essere necessario seguire procedure specifiche e rivolgersi direttamente all’ente creditore per ottenere tale vantaggio.
Tipologie di rateizzazione
Le due principali tipologie di rateizzazione sono la rateizzazione ordinaria e quella straordinaria, ciascuna pensata per rispondere a esigenze diverse dei contribuenti. La prima è adatta a debiti di entità moderata e prevede la dilazione del pagamento in un numero predeterminato di rate mensili. È accessibile sia ai singoli cittadini che alle imprese, aziende, società o professionisti, offrendo un modo flessibile per gestire i propri debiti nel tempo. Quella straordinaria è riservata a debiti di importo più elevato e offre una maggiore flessibilità nel pagamento, consentendo di dilazionare il debito in un periodo più lungo e con un numero maggiore di rate. Questo tipo di rateizzazione è particolarmente indicato per situazioni finanziarie complesse o per debiti di notevole entità.
Il piano di rateizzazione ordinario è un valido strumento offerto ai contribuenti per gestire i propri debiti fiscali in modo più agevole, specialmente quando si trovano in una temporanea situazione di difficoltà economica. Esso può essere richiesto per debiti che non superano i 100.000 euro. Tuttavia, è importante tenere presente che la soglia di 100.000 euro non si limita all’importo per cui si richiede la rateizzazione, ma include anche il debito residuo di eventuali piani di dilazione già in corso.
La richiesta di rateizzazione può essere presentata in diversi modi, per garantire la massima flessibilità al contribuente. Si può procedere direttamente online attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, oppure tramite gli specifici indirizzi di posta elettronica certificata riportati nel modello di rateizzazione. In questo caso, non è necessario allegare alcuna documentazione aggiuntiva a supporto della domanda.
Tuttavia, è fondamentale che il contribuente dichiari, anche senza relativa documentazione, la propria temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica. Infatti, questo è un requisito essenziale per l’ottenimento della rateizzazione.
Una volta accettata la richiesta, il piano ordinario consente di dilazionare il debito fino a un massimo di 72 rate mensili. Queste rate possono essere costanti, mantenendo lo stesso importo ogni mese, oppure crescenti nel tempo, con un aumento dell’importo mensile. La normativa prevede esplicitamente che l’agente della riscossione, su richiesta del contribuente in difficoltà economica temporanea, può concedere la ripartizione del pagamento delle somme iscritte a ruolo fino a un massimo di 72 rate mensili. In caso di debiti superiori a 100.000 euro, è necessario documentare la situazione di obiettiva difficoltà economica per ottenere la dilazione. Inoltre, in presenza di un comprovato peggioramento della situazione economica, è possibile prorogare la dilazione concessa per un ulteriore periodo, fino a un massimo di settantadue mesi. In questo caso, sarà necessario documentare tale cambiamento della propria posizione.
In sintesi, per i debiti fino a 100.000 euro è possibile dilazionare il pagamento fino a sei anni, ovvero 72 rate mensili. Tuttavia, è indispensabile presentare la richiesta di dilazione e dichiarare la propria situazione di difficoltà economica. Per debiti superiori a questa soglia, è comunque possibile presentare la richiesta di rateizzazione, allegando la certificazione ISEE del nucleo familiare o, nel caso di aziende, la documentazione economica e patrimoniale.
Il piano di rateizzazione straordinario, invece, è pensato per debiti di importo superiore a 100.000 euro. Questo tipo di dilazione offre una maggiore flessibilità nel pagamento, consentendo di dilazionare il debito fino a un massimo di 120 rate mensili di importo costante. La richiesta di rateizzazione straordinaria segue modalità simili a quella ordinaria e può essere presentata tramite gli specifici indirizzi di posta elettronica certificata indicati nel modello di rateizzazione. È necessario allegare anche la certificazione relativa all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare, dalla quale si può evincere la situazione di difficoltà economica temporanea.
Situazione di obiettiva difficoltà economica
Sia nel caso in cui il contribuente opti per una rateizzazione di tipo ordinario, sia nel caso di piano straordinario, la legge richiede, per poter beneficiare delle agevolazioni concesse, che il contribuente, tanto persona fisica quanto società o ditta, versi in uno stato di temporanea situazione di obiettiva di difficoltà economica. Gli estremi di questa situazione vengono integrati quando sussistono tutte le condizioni che di fatto impediscono al contribuente il corretto e tempestivo versamento di quanto dovuto.
In tutti questi casi, accertata l’effettiva difficoltà del contribuente di adempiere al pagamento di quanto dovuto all’Agenzia delle Entrate, si può ritenere giustificata la concessione della ulteriore dilazione della rateizzazione dei suoi debiti nei confronti dell’Ente.
Mancato pagamento
Il contribuente che non provvede regolarmente al pagamento delle rate decade dal beneficio richiesto ed ottenuto con la rateizzazione. Più in particolare, ciò accade a seguito dell’omesso versamento di un numero di rate non inferiori a dieci. Laddove richiesto, comunque, il contribuente può chiedere di ripresentare la domanda per essere ammesso al beneficio della dilazione.
Viceversa, se il contribuente rimane inerme a seguito del mancato pagamento del numero di rate in precedenza indicato e quindi della decadenza dal beneficio, riprendono a decorrere i termini di prescrizione prima sospesi e decade il divieto di iscrivere nuovi fermi amministrativi e ipoteche o di avviare nuove procedure esecutive per il recupero forzoso dei propri crediti.
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